Questi primi trent’anni di vita dell’Atlha non ci sarebbero stati senza di lui: un personaggio dalla spiccata personalità che ha ricevuto molti riconoscimenti per il suo costante e infaticabile impegno nella promozione dei diritti delle persone disabili. La sua intuizione di dare voce al diritto al tempo libero non fu affatto banale: il diritto al tempo libero è il diritto alla felicità!
Le sue idee all’avanguardia si traducevano ogni giorno in attività sul campo e nella sua vicinanza ai ragazzi disabili, alla gente, alle istituzioni. Le sue convinzioni, nonostante il terreno poco favorevole dei primi anni Ottanta, caratterizzato da una mentalità ancora pietistica e rassegnata, riuscirono a sbloccare importanti tabù e contribuirono all’effettivo aumento delle opportunità per le persone disabili di avere occasioni di tempo libero di qualità.